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robotica sanitaria

Robot in corsia per una sanità più efficiente e sicura

14 Luglio 2025

Nelle corsie degli ospedali italiani, la robotica sta facendo passi da gigante, diventando una presenza sempre più familiare e integrata nei processi di assistenza e logistica. Al San Raffaele di Milano, per esempio, un robot dedicato alla consegna dei campioni biologici sta rivoluzionando i tempi di trasporto tra laboratorio e centri prelievi, riducendo drasticamente le attese.

Al Campus Bio-Medico di Roma convivono diverse tecnologie robotiche: dal quadrupede Freki, capace di individuare agenti patogeni durante la notte nelle sale operatorie, al versatile HosBot per le attività logistiche, fino a Thiago, robot umanoide dotato di sensori e braccio meccanico che supporta il personale infermieristico e gestisce il trasporto di materiali delicati, sia in ambito ospedaliero che domestico.

La robotica sanitaria, così come l'intelligenza artificiale, è destinata a diventare un pilastro per migliorare l'efficienza dei servizi, liberando i professionisti da compiti ripetitivi e logoranti.
L'obiettivo non è mai quello di sostituire la componente umana, ma di alleggerire il carico operativo per consentire ai sanitari di concentrarsi sulla relazione di cura.

La robotica avanzata, inoltre, è già largamente diffusa nelle sale operatorie. Il Da Vinci Single Port, per esempio, è in grado di effettuare procedure chirurgiche complesse attraverso un unico accesso, riducendo i tempi di recupero e minimizzando le complicanze.

Sempre nella stessa direzione, il CyberKnife rappresenta una soluzione di radiochirurgia robotica di estrema precisione, indicata per trattare lesioni in aree di difficile accesso.
Accanto a queste tecnologie, l'Artis Pheno, originariamente concepito per il settore automotive, oggi trova impiego in cardiochirurgia e neurochirurgia, grazie alla sua integrazione con la TAC intraoperatoria, offrendo un monitoraggio in tempo reale che eleva gli standard di sicurezza durante gli interventi.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore. Leggi qui l’articolo originale.

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